La Direttiva (UE) 2024/1275 del Parlamento europeo e del Consiglio intende migliorare, certamente nelle previsioni, le performance energetiche degli edifici; in tal senso, l’obiettivo del provvedimento è di agire, celermente, nei riguardi del 15% degli edifici, maggiormente, energivori per ogni nazione dell’UE, e che siano classificati nella classe energetica G (la più bassa).
A ben vedere, in Italia esistono, approssimativamente, 1,8 milioni di edifici residenziali classificati nella classe energetica G; in pratica, attraverso il provvedimento casa green l’Unione Europea intende ridurre del 55%, entro il 2030, le emissioni nocive in riferimento ai livelli del 1990, e conseguire un risultato pari ad emissioni zero entro il 2050.
Quindi, i nuovi edifici dovranno essere a zero emissioni a decorrere dal 2028, mentre quelli esistenti dovranno conseguire la classe energetica E entro il 1° gennaio 2030, e la classe energetica Dentro il 2033.
Inoltre, con riferimento al riscaldamento si prevede il divieto di utilizzo di combustibili fossili entro l’anno 2035, oltre all’eliminazione dei sostegni per l’installazione di boiler a combustibili fossili entro il 2024.
Nell’intento di ridurre i consumi vengono contemplati interventi come la realizzazione di pannelli solari, la sostituzione di infissi, oltre all’apposizione di cappotto termico; da tale previsione di interventi vengono estromessi i palazzi storici, le case vacanza e gli edifici adibiti al culto religioso.
In particolare, sono estromessi, inoltre, gli edifici residenziali utilizzati per meno di quattro mesi all’anno, o per un periodo limitato o, comunque, con un consumo energetico inferiore al 25% del consumo che potrebbe aversi dall’uso connesso all’intero anno.
Giova ricordare come, in riferimento alla possibilità di vendere, o concedere in locazione l’immobile, la direttiva case green prevedeva, all’inizio, il divieto di vendita o affitto; in tal senso, tale previsione è stata stralciata nel mese di dicembre 2023.
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